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A Palazzo Lombardia la mostra “Chiare tracce”: mezzo secolo di Parco del Ticino raccontato attraverso archivi e testimonianze

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di Redazione

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La celebrazione dei cinquant’anni del Parco Lombardo della Valle del Ticino trova nella mostra “Chiare tracce” un momento di sintesi e riflessione. L’esposizione, inaugurata dall’assessore Gianluca Comazzi nello Spazio N3 di Palazzo Lombardia, raccoglie documenti, opere e materiali d’archivio che ricostruiscono l’evoluzione del primo parco naturale istituito in Italia.

Il valore simbolico di una storia che continua a ispirare

Comazzi ha ricordato come la nascita del Parco sia stata una delle esperienze più significative della Lombardia del secondo Novecento: un atto di fiducia nella capacità di proteggere il territorio senza rinunciare allo sviluppo. Un equilibrio tutt’altro che scontato, che ha segnato la formazione di una coscienza comune attorno alla tutela del paesaggio fluviale.

Presente anche il presidente del Parco, Ismaele Rognoni, che ha definito un onore poter portare la mostra negli spazi istituzionali regionali, dopo le tappe che hanno coinvolto diverse comunità del territorio. Rognoni ha messo in luce il contributo della Regione e il ruolo dell’archivio “Guado Officine Creative”, che conserva materiali preziosi risalenti agli anni precedenti all’istituzione del Parco.

Un’esposizione che racconta idee, battaglie e visioni

Curata da Francesco Oppi, la mostra utilizza tredici pannelli narrativi e teche con documenti originali per ripercorrere i passaggi chiave del percorso: dalle prime mobilitazioni alla costruzione degli strumenti amministrativi, fino agli sviluppi più recenti. Non si tratta solo di celebrare una ricorrenza, ma di mostrare come un progetto ambientale possa diventare patrimonio culturale condiviso.

La mostra rimarrà aperta fino al 21 novembre, offrendo un’occasione per comprendere da vicino il modo in cui un’idea coraggiosa ha saputo trasformarsi in realtà, contribuendo a definire il volto verde della Lombardia contemporanea.

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