Caccia in deroga, il Consiglio di Stato ferma la Lombardia: Beduschi invoca chiarezza normativa
di Redazione
11/11/2025
Un’ordinanza del Consiglio di Stato, emessa il 31 ottobre, ha sospeso i provvedimenti della Regione Lombardia che autorizzavano la caccia in deroga a Fringuello e Storno. La decisione, accogliendo il ricorso delle associazioni ambientaliste, ha di fatto annullato gli effetti delle autorizzazioni regionali, creando un nuovo punto di tensione nel dibattito sulla corretta applicazione delle deroghe previste dalla normativa europea.
La difesa della Regione: “Procedure corrette e conformi alla legge”
“Le sentenze vanno rispettate, ma questa è difficilmente comprensibile” – ha dichiarato Alessandro Beduschi, assessore regionale all’Agricoltura. “Tutti i nostri atti si sono basati sul parere di Ispra, nel pieno rispetto del principio delle piccole quantità”.
La Lombardia, infatti, rivendica la piena legittimità dei propri provvedimenti, sostenendo che le deroghe sono state gestite nel quadro normativo previsto e confermate da precedenti giudizi del TAR.
Incertezza giuridica e politica di gestione del territorio
Il caso riporta alla luce la difficoltà di interpretazione delle norme che regolano la caccia in deroga, spesso oggetto di contenziosi annuali tra Regioni e associazioni ambientaliste. “Diventa complicato lavorare in un contesto dove le decisioni cambiano di anno in anno”, ha aggiunto Beduschi, ribadendo l’impegno della Regione a operare “sulla base dei dati scientifici e non delle ideologie”.
La sospensione rappresenta dunque un nuovo nodo nella complessa relazione tra diritto ambientale, autonomia regionale e pratiche venatorie tradizionali.
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