Latte lombardo, la Regione punta su qualità e mercati globali
di Redazione
20/10/2025
La Lombardia consolida il suo primato nel comparto lattiero-caseario, con una produzione che rappresenta quasi la metà del latte italiano (46%) e un sistema industriale integrato capace di generare valore economico e occupazione. Al convegno di Mantova, organizzato da Clal e Ismea, l’assessore Alessandro Beduschi ha delineato le prospettive di un settore che chiede nuove strategie di competitività e una visione internazionale più strutturata.
Produzione concentrata, valore diffuso
Il sistema lombardo conta 5.975 allevamenti e 580.000 vacche da latte, con un livello di efficienza produttiva che non ha pari nel Paese. Le province di Brescia, Cremona e Mantova costituiscono l’asse portante del comparto, garantendo una capacità di trasformazione orientata ai mercati di qualità: oltre il 50% della produzione si traduce in formaggi DOP come Grana Padano, Gorgonzola e Provolone Valpadana, veri ambasciatori del made in Italy agroalimentare.
«Siamo una regione leader – ha spiegato Beduschi – perché uniamo cooperazione, industria e ricerca. Ora serve però alzare l’asticella, lavorare su formazione, innovazione gestionale e presidio commerciale dei mercati esteri».
Formazione e aggregazione per la competitività
Dalla collaborazione con Ismea e Clal emerge un quadro di solidità, ma anche la necessità di politiche di aggregazione tra imprese e cooperative per affrontare la volatilità dei mercati.
Per Angelo Rossi (Clal), la formazione rappresenta «la vera politica industriale del settore», mentre per Livio Proietti (Ismea) la disponibilità di dati condivisi consente di rispondere alle sfide globali con strumenti più mirati.
La Lombardia conferma così la propria centralità nel lattiero-caseario europeo, con un modello che integra tradizione produttiva, tecnologia e visione economica di lungo periodo.
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