Legambiente Lombardia: un Appello per la Pace e i Diritti in Palestina
di Redazione
09/09/2025
Legambiente Lombardia ha diffuso un comunicato che rinnova con fermezza la sua condanna ai massacri in corso nella Striscia di Gaza e nei territori palestinesi, sottolineando l’urgenza di azioni concrete per tutelare la vita e l’autodeterminazione di ogni popolo.
L’associazione, da sempre impegnata nella difesa dei diritti umani e della democrazia, invita a sostenere iniziative non violente come la Global Sumud Flotilla, una missione marittima internazionale che partirà a fine agosto da Spagna, Italia e Tunisia per consegnare aiuti umanitari a Gaza, rompendo l’assedio israeliano. Con delegazioni da 44 Paesi, questa flotta rappresenta un gesto di solidarietà globale, focalizzato su cibo e medicinali per una popolazione allo stremo.
La Condanna alle Atrocità e le Richieste al Governo Italiano
Nel documento, Legambiente Lombardia esprime una condanna netta alle azioni del governo israeliano, che includono bombardamenti indiscriminati, blocchi agli aiuti e violenze in Cisgiordania; si chiede all’Italia e all’Unione Europea di interrompere immediatamente l’esportazione di armi e ogni forma di cooperazione militare con Israele. Tra le misure proposte figurano il riconoscimento dello Stato di Palestina, la sospensione dell’accordo di partenariato UE-Israele e il rispetto dell’ordinanza della Corte Internazionale di Giustizia contro il genocidio. Inoltre, si sollecita la restituzione dell’agibilità alle agenzie ONU, come l’UNRWA, messa al bando da una legge israeliana, e l’opposizione a qualsiasi piano di deportazione dei palestinesi dalla loro terra. Da marzo 2025, gli aiuti umanitari arrivano a singhiozzo, con punti di distribuzione controllati dalle forze israeliane che si sono trasformati in trappole mortali, causando oltre 500 morti e 4000 feriti; le Nazioni Unite hanno dichiarato lo stato di carestia a Gaza il 22 agosto, con mezzo milione di persone in condizioni catastrofiche. Legambiente Lombardia denuncia anche la repressione in Europa contro chi manifesta pacificamente, un fenomeno che mina la libertà di espressione e il dissenso costruttivo.Azioni Concrete per i Cittadini: Dall’Informazione al Boicottaggio
Mentre si attende una risposta dalle istituzioni, il comunicato esorta i cittadini a non restare passivi: informarsi attraverso fonti autorevoli e indipendenti, evitando fake-news e bolle social, diventa essenziale; seguire giornalisti palestinesi come Bisan Owda su Instagram offre testimonianze dirette dagli orrori sul campo, dove 192 reporter sono stati uccisi e 60 imprigionati negli ultimi due anni. Condividere notizie e storie amplifica la voce palestinese, mantenendo viva l’attenzione pubblica. Il movimento BDS, nato nel 2005, propone boicottaggi e disinvestimenti contro aziende complici nelle occupazioni israeliane; app come BoyCat e NoThanks aiutano a identificare prodotti con codici a barre israeliani (che iniziano con 729), mentre il rapporto di Francesca Albanese delle Nazioni Unite, “Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio”, fornisce un’analisi approfondita su come i conflitti generino profitti. Partecipare a coordinamenti locali per proteste, raccolte fondi o volontariato con organizzazioni come l’Union of Agricultural Work Committees (UAWC) rafforza l’impegno collettivo; donare a Emergency, che gestisce una clinica ad al-Qarara per assistenza sanitaria, rappresenta un contributo immediato. Queste azioni, radicate nella non violenza, mirano a costruire una pressione dal basso per un cambiamento duraturo, ricordando che la solidarietà umana non conosce confini.Articolo Precedente
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