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Lombardia, dal 10 settembre rimborsi per scarpe ortopediche pediatriche, per diabetici e persone con disabilità

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di Redazione

03/09/2025

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A partire dal 10 settembre 2025, in Lombardia sarà possibile ottenere il rimborso per alcune tipologie di calzature ortopediche di serie. La misura, proposta dall’assessore al Welfare Guido Bertolaso e approvata dalla Giunta regionale, amplia i benefici previsti dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) nazionali, offrendo un sostegno concreto a bambini, persone con diabete e cittadini con disabilità motorie.

Scarpe come dispositivi medici, non semplici accessori

Le calzature ortopediche incluse nel provvedimento non rientrano nella categoria delle scarpe comuni, ma sono veri e propri dispositivi sanitari progettati per ridurre dolori, correggere difetti posturali, migliorare la mobilità ed evitare complicanze come ulcere o lesioni. La decisione arriva in risposta a numerose segnalazioni di medici e famiglie, che denunciavano difficoltà nell’accesso a questi strumenti dopo l’esclusione dal nomenclatore nazionale.

Modelli coperti dal provvedimento

Il nuovo sistema di rimborsi prevede:
  • 230 euro per calzature dedicate a pazienti con piede diabetico complicato da problemi vascolari;
  • 140 euro per scarpe pediatriche indicate in caso di piede piatto o valgismo;
  • fino a 230 euro per modelli destinati a chi soffre di patologie neurologiche o utilizza tutori e protesi.
Il rinnovo potrà essere richiesto ogni 18 o 24 mesi, a seconda della condizione del paziente e della valutazione medica. La misura è affiancata dal ritorno di altri dispositivi esclusi a livello nazionale, come corsetti e collari per la cura delle patologie della colonna vertebrale.

La scelta della Regione

Abbiamo deciso di intervenire – ha spiegato l’assessore Bertolaso – perché l’eliminazione dal nomenclatore nazionale di calzature e protesi spinali aveva generato difficoltà serie per pazienti e famiglie. Con questo provvedimento la Lombardia dimostra la capacità di trovare soluzioni autonome per rispondere alle esigenze reali dei cittadini”.

Un segnale di autonomia sanitaria

La scelta regionale conferma la volontà di esercitare un’autonomia gestionale che abbia un impatto diretto e immediato sulla vita dei cittadini. Un approccio che riprende la linea già seguita in occasione della campagna di prevenzione contro il virus respiratorio sinciziale e che oggi si traduce in un aiuto concreto per chi convive con patologie croniche o disturbi della deambulazione.
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