Ordinanza PSA in Lombardia: un passo verso la normalità

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha firmato l’Ordinanza n. 381 sulla Peste Suina Africana, recependo le indicazioni del Commissario straordinario Giovanni Filippini. Un atto che consolida la strategia di contenimento del virus e rafforza l’impegno delle istituzioni per tutelare un comparto produttivo di primaria importanza.

Il ruolo della prevenzione e dei controlli

Il provvedimento ribadisce l’urgenza di agire sul fronte del cinghiale, principale vettore del virus, e al tempo stesso conferma la centralità delle misure di biosicurezza per gli allevamenti. Queste ultime, applicate in modo rigoroso, hanno dimostrato di essere determinanti: da quasi un anno non si registrano nuovi casi nei suini domestici, mentre nei selvatici la circolazione del virus è stata contenuta grazie alla rimozione tempestiva delle carcasse. Questa condizione epidemiologica, unita al lavoro di coordinamento tra Regione, Ministero e struttura commissariale, offre un quadro di maggiore stabilità che incoraggia a pensare a una revisione delle attuali restrizioni.

Bruxelles chiamata a decidere

Il Commissario Filippini presenterà alla Commissione europea la richiesta di ridurre le zone soggette a limitazioni. Gli allevatori lombardi attendono questa decisione con grande attenzione: per molti di loro significherebbe un ritorno alla normalità operativa e la possibilità di recuperare competitività sul mercato interno ed estero.

Fontana ha rimarcato che i risultati ottenuti sono incoraggianti, ma il percorso non può dirsi concluso. Sarà necessario continuare a vigilare e ad applicare in modo rigoroso tutte le misure, affinché la ripresa del settore sia duratura e sostenibile.